Dive da paura
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#Marginalia quattordici
“Belle da paura. Belle da far spavento. Belle da mettere i brividi.”
Le frasi fatte, talvolta, contengono delle impensabili verità…
Le donne incutono tutte un po’ di timore agli uomini, in fondo. Ma ce ne sono alcune, in particolare, che hanno solleticato l’immaginario erotico facendo della propria “temibilità” un marchio distintivo.
Quale miglior periodo dell’anno, se non Ottobre, per addentrarci nei meandri delle regine del gusto vintage-gotico?
La matriarca delle dark ladies è sicuramente lei: Morticia Addams. Di una bellezza giovane e formosa, inguainata in un fasciante abito nero romanticamente lacerato, si imprime da subito come un’icona fortunatissima di fascino tenebroso. Il suo creatore, sulle stringhe del New Yorker, ne modifica leggermente il look negli anni, ricalcando perfettamente le sfaccettature stilistiche che caratterizzano il salto dai 40’s ai 50’s. Nella seconda decade, infatti, Morticia diventa a tutti gli effetti una femme fatale davvero sofisticata: le occhiaie scure del decennio precedente cedono il passo all’ombretto e alcune ciocche di capelli si arricciano leggermente in punta, seguendo la moda dell’epoca.
La Signora Addams, sebbene fuori dai canoni tradizionali e tacciata addirittura di veicolare un’immagine “demoniaca”, si rivela fin da subito talmente amata dal pubblico da generare un seguito spaventoso (in tutti i sensi) di personaggi femminili a lei fortemente ispirati.
Questa innovativa declinazione del fascino echeggia immediatamente nella tetra e surreale Lily Munster, interpretata dalla splendida Yvonne de Carlo nella serie tv di successo della CBS The Munsters (1964 – 1966), quasi concorrente del telefilm dedicato all’intera stirpe della nostra iniziatrice, The Addams family.
Emaciate, con i capelli corvini, il girovita strettissimo e il seno prominente… non vi ricorda nessuno? Ok, vi do un altro indizio allora: sopracciglia affilate come rasoi.
Non ci si può sbagliare, l’erede più prorompente e strepitosa di Morticia Addams è sicuramente Maila Nurmi, meglio conosciuta come… Vampira!
Lei stessa ha dichiarato il suo legame strettissimo e molto evidente con Madame Addams, raccontando di aver debuttato ad una festa in costume del 1953 a Los Angeles, ispirandosi per il suo abito proprio ad una delle ormai celebri strisce del New Yorker. Il pallore e la scollatura profonda hanno dato ottimi frutti: la Nurmi ha subito catturato l’attenzione del produttore Hunt Stromberg Jr. alla festa, diventando ben presto la padrona indiscussa dei programmi di tarda notte con il suo Vampira show.
Non solo a Stromberg l’ombrosa Maila rubò il cuore.
Vampira – un po’ creepy e davvero molto sexy – vantava tra i suoi fan più sfegatati niente popò di meno che James Dean ed Elvis Presley, incontrato nel 1956 a Las Vegas in occasione di un’esibizione della Nurmi con il poliedrico ed eccentrico Liberace.
Le voci su una possibile liaison tra i due serpeggiavano copiose nel jetset, avvalorate da una serie di bellissimi scatti che li immortalano l’uno al fianco dell’altra… non solo istantanee in posa, ma anche testimonianze fotografiche di attimi rubati, che danno man forte alle voci che vorrebbero Elvis innamorato solo d’un certo tipo – tenebrosamente eccitante – di donne.
Infatti, seppur da tempo sposato con l’angelica Priscilla, The King non perde il vizio per il dark side… e scova un’altra diva “mostruosa“.
Siamo di nuovo a Las Vegas, intorno al 1970. Elvis è una star di fama mondiale quando incontra Cassandra Peterson, una show girl di 17 anni originaria del Midwest. La ragazza sta lavorando sul palco per lo spettacolo Vive Les Girls al Dunes Hotel. Ma Elvis – cultore del fascino “vampiresco” – fiuta qualcosa di diverso in lei e le consiglia di crescere come artista indipendente.
Testarda come poche, la Peterson non avrebbe dato retta a nessuno al mondo… ma se è Presley in persona a darti un consiglio, beh lo devi accettare!
E menomale, altrimenti non avremmo mai avuto Elvira, The Mistress of the Dark.
Il filo rosso che lega tutte queste dive da paura, la più intima radice da cui nasce l’immaginario di donne fatali legate alla sfera dell’occulto, trae origine dall’idea millenaria che associa la donna alla tentazione luciferina. In queste mistress dell’oscurità si condensano l’attrattiva del proibito e la seducente forma attraverso cui si presenta il male. Perché quello autentico, quello fatale, appare sempre meraviglioso al primo sguardo… e cosa c’è di più meraviglioso di una bella donna?
Se mi chiedessero di riassumere in due parole il genere femminile – tutto – direi senza esitazione: demoniaco e paradisiaco al tempo stesso.
Il diavolo – pardon, la diavolessa – quando accarezza è perché vuole l’anima.
Baci velenosi (oggi più che mai),
Vanì Venom
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